
Ad agosto 2020 Massimo e io siamo stati in vacanza in Trentino con l’obiettivo di fare tanto trekking e assaggiare altrettanti piatti tipici: purtroppo, il nostro arrivo è coinciso anche con la settimana più piovosa dell’estate, ma non per questo abbiamo avuto un soggiorno monotono, anzi!
Abbiamo avuto una piacevole conferma: da quelle parti in ogni giorno dell’anno, indipendentemente dal clima, c’è qualcosa di interessante da fare. Oggi ti racconto di quando abbiamo preso l’auto e da Molveno (TN), dove dormivamo, siamo arrivati fino al Passo Palade (Gampenpass), in provincia di Bolzano, per visitare il Gampen Bunker e scoprire l’incredibile storia di questo luogo che rischiava di essere dimenticato.
Da Molveno a Passo Palade
Da Molveno si arriva a Passo Palade in poco più di un’ora, seguendo la SS421 e poi in rapida sequenza la SS43, la SS43Dir e Via Palade in direzione di SS238 (Senale-San Felice): ciò che questo elenco di strade non riuscirà mai a raccontarti, tuttavia, è la bellezza di attraversare la Val di Non a un soffio dalla stagione della raccolta delle mele! Non potendo allungare la mano verso i famosi meleti, ci siamo accontentati di scattare qualche foto: che voglia di fare uno spuntino però!
Il centro visite e l'ingresso alla galleria
In prossimità del Gampen Bunker è abbastanza facile trovare parcheggio (c’è una piccola area riservata ai visitatori, ma ci sono anche altrettanti posteggi liberi lungo la strada principale) e si può accedere al centro visite tramite un breve vialetto ben segnalato. L’addetta al ricevimento, accogliente e preparatissima, è pronta a rispondere a ogni nostra domanda e, indovina? Sembra perfino un po’ stupita, senz’altro onorata, che dei turisti provenienti dalla Toscana possano nutrire interesse e curiosità per questo luogo!
Gampen Bunker: l'impresa impossibile di Mussolini
Il Gampen Bunker nasce negli anni Quaranta del Novecento come opera bellica a scopo difensivo. Malgrado il recente patto di acciaio stipulato tra Germania e Italia, infatti, Mussolini temeva che il Führer potesse tradire gli accordi. Per essere pronto a reagire a un’eventuale invasione tedesca, quindi, il Duce ordinò la costruzione di una fortificazione sotterranea che permettesse la fuga e la difesa da parte dell’esercito italiano: il progetto prevedeva una serie di gallerie scavate nella montagna collegate da pozzi e scale, e corredate da feritoie e malloppi per le armi da fuoco. Ciò che è incredibile è che, malgrado la grande quantità di operai coinvolti, l’impresa riuscì a rimanere segreta agli occhi della popolazione locale: nel vortice del sospetto com’era, l’ultima cosa che Mussolini desiderava era che questo segreto trapelasse e arrivasse a orecchie indiscrete!
Gampen Gallery: tra storia e mineralogia
La costruzione si interruppe quando era già a buon punto e per anni non è stata valorizzata in alcun modo. Dal 2010, però, grazie al progetto Gampen Gallery il luogo è finalmente visitabile: nella parte iniziale della struttura si trova una serie di immagini che documentano l’altra storia incredibile della zona, la nascita della strada di Passo Palade nell’arco di soli 4 anni, dal 1934 al 1939. In uno dei tunnel della galleria, inoltre, a partire dal 2014 è possibile visitare la mostra permanente di minerali “Aus dem Berg – in den Berg” (Dalla montagna – nella montagna), curata dal collezionista Toni Kiem. Se hai un po’ di fortuna – e noi ne abbiamo avuta! – puoi incrociare il signor Kiem in persona, che non mancherà di chiederti da dove vieni e di collegare la tua zona con uno dei minerali che sono presenti nel suo archivio!
A fine visita: una passeggiata o uno spuntino!
All’uscita dal tunnel la citazione dantesca viene spontanea, anche se è ancora giorno: “Uscimmo a riveder le stelle” e soprattutto a spingere lo sguardo nei dintorni! Nel fitto della vegetazione ti viene da chiederti come potesse essere la guerra vista da là, e ti avvii sul sentiero che chiude l’anello e torna sulla strada principale. Prima di arrivare al Bunker incroci un tipico Gasthof dove è naturale accomodarsi a sedere e ordinare qualcosa di caldo: avevamo detto piatti tipici, no? E allora vai di Knödel, i canederli in brodo che rimettono in sesto corpo e mente!
Qualche consiglio per affrontare la visita
Il percorso all’interno della galleria non è né particolarmente lungo né faticoso, certo è che l’abbigliamento ideale è quello che useresti per un trekking in un luogo abbastanza fresco: scarpe comode e un giaccone a prova di spifferi sono l’ideale! Per noi, dover indossare la mascherina nel rispetto delle norme anti-Covid è stato addirittura provvidenziale: turisti felici senza naso congelato!
Orari
Il Gampen Bunker è aperto da maggio a ottobre, il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 17.00, ma metà giugno a metà settembre, sempre con lo stesso orario, è aperto quotidianamente. In caso di forti piogge come quando siamo capitati noi, potrebbe rimanere chiuso per motivi di sicurezza, ma in tal caso puoi contattare il centro al n. 0463 886 321 per sapere se è il caso di mettersi in viaggio.
Costi
Si può accedere all’intera struttura sia in modo autonomo, come abbiamo fatto noi armati di brochure illustrativa molto dettagliata, oppure con l’ausilio di una guida. Gli adulti pagano 4,50€ per la visita semplice e 9,00€ per quella guidata, ma ci sono riduzioni per i bambini dai 6 ai 14 anni, per le persone sopra i 60 e per i gruppi da 10 persone in poi. I bambini fino ai 6 anni e i possessori della Trentino Guest card entrano sempre gratuitamente.
La guerra non si può umanizzare, ma solo abolire
Albert Einstein